Un luogo chiamato libertà

Anno di pubblicazione 1995

L’Inghilterra della rivoluzione industriale vede muoversi immense fortune a seconda di chi controlla il carbone. Ed è proprio il carbone a scatenare le passioni malevole della potente famiglia Jamisson, che trova però sulla sua strada la nobiltà d’animo e il coraggio del giovane McAsh, un minatore che ha deciso di spezzare le catene della schiavitù.

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Cosa ne penso

Anche questa volta Follett non delude. Bella trama, bei personaggi. Un po’ scontato? Forse sì. Follett, si sa, ha un suo cliché narrativo e tende un po’ a ripetersi, ma a chi lo ama, come me, piace ritrovare un certo intreccio narrativo. In questo romanzo siamo nella seconda metà del 1700: si parte dalla Scozia, dalle miniere di carbone, dalle durissime condizioni di vita e di lavoro dei minatori, si passa da una Londra alle prese con moti di rivolta delle classi subalterne e conseguenti feroci repressioni, e si arriva in America, il luogo chiamato libertà, a pochi anni dalla guerra di indipendenza. Consigliato.

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