LUNIGIANA – TERRA MAGICA

Estate 2019: i castelli visitabili in Lunigiana, orari e ...

Con questo articolo desidero accompagnarvi in una terra magica e misteriosa, ancora poco conosciuta dalla maggior parte degli italiani, la mia Lunigiana.

Giardino pensile che si erge sopra rocce vivide e maestose. Luogo dove l’alba rosata si leva tra montagne aguzze, la cui ombra affilata assomiglia a tante dita di una mano dal tocco delicato. Nelle nostre valli il giorno fugge via pallido e fugace, preludio di tramonti infuocati sopra picchi nevosi simili a falò ardenti, che si stagliano nell’orizzonte tinto di scarlatto. Le Apuane sono un mare pietrificato con onde spumate di bianco. Custodi di nudi dirupi e precipizi profondi, con cascate colme di sola roccia. Picchi e vette che sfidano il cielo come tante mani agognanti di strappare le stelle dal firmamento.

Lunigiana, luogo dove la montagna scivola nel mare e la terra si trasforma in acqua. Qui, gli scogli si ergono dai flutti e si arrampicano come per magia sulla roccia, trasformandosi repentinamente in vette anguste e depositando conchiglie marine ai piedi delle fulgide stelle alpine. Terra dai borghi incastonati nella natura, nidi di aquile rapaci che hanno generato ripari chiamati paesi. In questo luogo fuori dal tempo, tutto gira attorno alla pietra, anche l’essere umano che forse, nella preistoria, per una strana magia è rimasto imprigionato in quel calcare che ha dato vita alle statue stele. Perché noi siamo loro e loro siamo noi.

Regione oggi suddivisa tra Liguria e Toscana, la Lunigiana è un territorio ricco di storia e di storie. Il suo nome deriva dalla città romana di Luni, situata alla foce del fiume Magra. Questo approdo sicuro era già conosciuto al tempo dei Greci, che lo utilizzavano come scalo lungo la rotta occidentale, basilare per la loro conquista del Mediterraneo. I Greci avevano dedicato la baia alla dea Selene (per i romani Diana Lucifera, conosciuta anche con l’epiteto di Luna), divinità cosmica solitamente rappresentata con lunghe vesti argentee e una torcia stretta in mano. Di notte, la luna era l’unica fonte di luce per i naviganti, per questo affidarsi e pregare quella dea era fondamentale per ogni equipaggio. Presto i Romani sostituirono i Greci nel dominio di quella regione così importante. Furono quindi costoro a sfruttare il porto naturale incastonato nella costa, una baia sicura e tranquilla a forma di falce. Oltre alla consacrazione alla dea Diana/Luna, probabilmente fu anche la particolare conformazione del territorio a influenzare il toponimo della città di Luni, sorta nell’anno 177 a.C. per opera di Marco Emilio Lepido. Col passare degli anni l’importanza della città fu tale che il suo nome fu utilizzato anche per indicare l’intero territorio circostante. Dopo la caduta dell’impero romano, l’area fu occupata da Ostrogoti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Carlo Magno nell’802 investì la famiglia degli Adalberti, che divenne per qualche tempo l’unica padrona di questa terra incantata. Loro eredi furono prima gli Obertenghi, e poi un loro ramo cadetto, i Malaspina, che attraverso palazzi e castelli plasmarono la fisionomia della Lunigiana, rendendola una terra merlata da torri e bastioni.

Attualmente il territorio della Lunigiana comprende solo la zona corrispondente al bacino idrografico del fiume Magra. Un tempo, invece, la regione definita Lunigiana Storica era molto più vasta e corrispondeva ai possedimenti dell’antica sede vescovile di Luni, la quale controllava le attuali province de La Spezia e di Massa-Carrara, l’alta Garfagnana fino a Camporgiano e la Versilia fino a Ponte Strada, presso Pietrasanta nell’attuale provincia di Lucca, oltre ad un minuscolo territorio ubicato nel comune di Albareto, attualmente in provincia di Parma.

Ai giorni nostri, possiamo distinguere una Lunigiana Interna, corrispondente al territorio dell’Alta e Media valle del fiume Magra, fino ad Albareto e a Minucciano, e la Lunigiana Esterna, comprendente la Bassa valle del Magra, con tutto il circondario di Sarzana e il tratto finale della Val di Vara, in provincia della Spezia. L’unità di questo più vasto territorio riconduce, dunque, la sua origine alla grande cultura megalitica delle Statue stele. Questo è il più importante fenomeno di megalitismo antropomorfo e noi ne siamo fieri e orgogliosi.

Ma ora lasciamo accompagnare in questa terra unica dalle tre protagoniste del mio prossimo romanzo, L’angelo del male – Il risveglio, che uscirà nel dicembre del 2020:

Dopo essere atterrate all’aeroporto di Pisa, le tre ragazze noleggiarono un’auto con la quale avrebbero raggiunto la loro meta in circa un’ora. Videro le Alpi Apuane già dall’autostrada, e restarono incantate. Creste aguzze si ergevano grintose verso il firmamento. Parevano onde pietrificate in un mare cristallizzato, onde che si mescolavano magistralmente alle nuvole, creando un paesaggio da favola. Fivizzano riposava proprio in quella valle, formata da picchi vividi e rosati, quasi fosse un pargolo adagiato in una culla di pietra. Presto avrebbero raggiunto il borgo lunigianese, l’avventura stava per iniziare.

Danica guardava le Apuane che si stagliavano all’orizzonte e trovò il primo riscontro a quanto letto nel diario del padre. Tre piccole cime risaltavano nel cielo limpido assumendo magicamente un profilo dantesco. Da destra a sinistra poteva vedere la corona di alloro, il naso adunco e il mento sporgente del Sommo Poeta. Dante l’aveva accolta al suo arrivo in Lunigiana e l’avrebbe seguita durante tutto il viaggio come un amico fedele.

Lunigiana - Zona della provincia di Massa Carrara

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