Il Tirreno 13-07-2001

«Ho visto per primo l’ufo di Sassalbo» Un grossetano autore dell’avvistamento di giugno Questa sera sarà ospite del «Costanzo Show»

GROSSETO. «Era lungo circa 15-20 metri, largo circa 150 centimetri, di forma cilindrica ma schiacciata, con due protuberanze ai lati che percorrevano l’intera sua superficie. Era situato precisamente in mezzo alle sorgenti dei due piccoli corsi d’acqua che scendono a valle ai lati del monte». E la descrizione di un Ufo fatta da un maremmano, Carlo Giannarelli. E che ufo E quello che era stato avvistato il 15giugno scorso sull’Appennino massese, a Sassalbo (Giannarelli ne è originario edera lì in vacanza con la famiglia): era stato lui a scorgerlo per primo. E ne parlerà alla puntata del «Maurizio Costanzo show» in onda questa sera, portando con sé alcune foto scattate in quello stesso luogo quindici giorni più tardi. «Non sono un ufologo – premette- Queste storie non mi hanno mai appassionato prima. Ma quello che ho visto è tutto vero». E così Giannarelli,37 anni, già vigile del fuoco e adesso nel mondo dell’editoria, racconta di quella sua gita con la Vespa sui monti di Sassalbo, del suo addentrarsi a piedi nel bosco alla ricerca di piccoli legni per l’hobby delle sculture. In località cava «La Tecchia Bianca», guardando davanti a sé, a tre chilometri di distanza, aveva notato un oggetto brillante: «Pensavo che fosse uno strumento per misurazioni meteorologiche, oppure uno strano tipo di radar». Affascinato, Giannarelli era rimasto a guardarlo (erano le 20): «Non c’era vento, non si sentivano cantare gli uccelli, non c’erano insetti. Tutto era fermo. Si sentiva solo lo scroscio dell’acqua del torrente. Alle 21, era buio, tornai indietro». Ai genitori non disse nulla, mane parlò con gli amici al bar: «Bello quell’oggetto di metallo per misurare la temperatura, sotto l’Ospedalaccio dove nasce il canale». Insieme agli amici increduli era tornato sul posto e con i fari (era mezzanotte) aveva illuminato l’ufo. Il giorno dopo, però, il tubo non c’era più, schizzato via verso Reggio Emilia, visto da una trentina di abitanti del paesino, prima interpellati dai carabinieri e poi intervistati dai media di tutta Italia, accorsi dopo la notizia dello strano avvistamento. Perché non parlarne subito? Giannarelli dice che aveva voluto evitare pubblicità e di essere stato convinto da uno degli amici del paese: alcuni ufologi, gli aveva detto, hanno rilevato in zona la presenza di onde gamma. E il 30 giugno il fotografo-ufologo Marco Peruzzi aveva ritratto un cilindro (le foto sono nel sito guide.supereva.it/ufologia). Giannarelli ha anche elaborato uno schizzo dell’oggetto da lui avvistato. E l’11 agosto a Sassalbo ci sarà un convegno dedicato all’ufologia. (p.s.)

tratto da https://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2001/07/13/LG102.html

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