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Molte migliaia di anni fa, l’evoluzione della civiltà umana fu guidata, fin dai suoi primi passi, da una razza di esseri straordinari, venuti da un altro mondo e depositari di conoscenze che noi umani cominciamo solo oggi a comprendere. Testi antichi e resti archeologici avvalorano questa ipotesi. E se lette con occhi diversi, queste fonti aprono una porta verso una nuova interpretazione del sapere e ci rivelano la natura del “codice” grazie al quale la vita intelligente si diffonde nell’universo. Partendo dalla sapienza astronomica dei templi megalitici e dalla distinzione che esisteva nell’antichità tra “fato” e “destino”, Sitchin ci svela il meccanismo che è alla base di tutte le profezie, anch’esso legato a quel misterioso codice. E quel codice il segreto che le tradizioni esoteriche di tutte le culture hanno tramandato attraverso i secoli, spesso senza comprenderne il vero significato. È quel codice – che gli antichi rappresentavano con l’immagine di due serpenti intrecciati – il segreto che dà la vita e trasmette l’identità. E quel codice è il DNA.
Cosa ne penso
Questo testo riempie le lacune degli insegnamenti scolastici. Sitchin racconta l’enorme contributo dato all’umanità da esseri tecnologicamente superiori, sulla Terra già dall’Era Glaciale. L’autore spiega molti dettagli sulla loro esistenza, tanto da redigere le Cronache Terrestri. Rispetto agli altri suoi testi l’ho trovato a volte più pesante. Il titolo effettivamente non fa capire subito che il libro affronta il tema dei numeri e la loro ricorrenza.
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