James Warren Jones – Jonestown

TRASFERIMENTO IN GUYANA

Jones aveva concepito l’idea di creare in questo paese sudamericano una comunità utopistica socialista, dove la fratellanza e la tolleranza avrebbero avuto la meglio sul materialismo e sul razzismo da lui detestato negli Stati Uniti.
L’idea era quindi quella di trasformare questa comunità in un paradiso in terra: i membri venivano indottrinati con linguaggio millenaristico e tecniche di lavaggio del cervello da comune nordcoreana. Tuttavia iniziarono anche i primi malumori all’interno dell’insediamento poiché diversi individui manifestarono la volontà di andarsene; coloro che abbandonavano la comune venivano definiti disertori ma una organizzazione di polizia interna che puniva i trasgressori unita alla fitta giungla rendeva difficile abbandonare la comunità. In seguito alle rivendicazioni delle famiglie di alcuni membri, che ritenevano i loro parenti trattenuti al campo contro la loro volontà, fu dato corso a un’indagine che coinvolse il Congresso degli Stati Uniti: il 17 novembre 1978 si recò al Tempio una delegazione guidata dal deputato Leo Ryan, accompagnato da giornalisti e da familiari dei membri del movimento. Al momento della partenza, sulla pista di decollo nella vicina Port Kaituma, il servizio di sicurezza del movimento sparò sui membri della delegazione, uccidendone cinque, tra cui il deputato Leo Ryan.
Jim Jones, venuto a conoscenza dell’attacco, convocò un’assemblea generale, che fu registrata in un nastro, in cui avanzò la richiesta ai membri del movimento di effettuare un “suicidio di massa per la gloria del socialismo”. La maggior parte degli adepti si suicidò ingerendo del cianuro diluito in una bevanda aromatizzata con del Flavor Aid al sapore di uva, mentre pochi altri, tra cui lo stesso Jim Jones e sua moglie, si suicidarono con una revolverata. Chi invece non accettò la decisione fu abbattuto a colpi di arma da fuoco.

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