GIZA La caduta del dogma

Scritto da Antonio de’ Flumeri, Gianluca Montuschi e Andrea Tavecchia, studiosi di Antico Egitto e appassionati di storia, archeologia e religione, dopo numerose conferenze e brevi pubblicazioni hanno deciso di dare seguito ai loro studi, alle loro scoperte e alle loro intuizioni.

Giza. La caduta del dogma è il loro saggio di esordio.

Riguardo alle piramidi egizie, durante gli ultimi decenni molti studiosi indipendenti si sono premurati di verificare le basi scientifiche su cui si erge la versione ufficiale.
Approfondendo gli argomenti relativi alla IV Dinastia e alle principali strutture della Piana di Giza, quest’opera fa emergere come molte tesi ortodosse, all’apparenza inattaccabili, se analizzate a fondo presentano lacune a dir poco sconcertanti.
Attraverso un’analisi lucida e scrupolosa gli autori hanno passato in rassegna tutte le fonti sulle quali la cultura dominante ha costruito la storiografia comunemente accettata: dagli storici classici, agli albori dell’Egittologia moderna, fino ai tempi odierni.
Nonostante la strenua convinzione da parte degli accademici di aver già affrontato e dimostrato tutto quello che c’era da sapere, questo libro punta il dito sulle numerose incongruenze tuttora esistenti, proponendo innovativi spunti di indagine che si contrappongono in maniera convincente a teorie ormai obsolete e assolutamente parziali o insufficienti.
La realtà è sotto gli occhi di chiunque voglia vederla. Darle voce è lo scopo di questa appassionante ricerca.

L’inizio del viaggio

estratto dal libro Giza. La caduta del dogma

La società odierna è arrivata al punto in cui ogni individuo, senza porsi più di tanto domande o riflettere sulle eventuali conseguenze, affida alle istituzioni il compito di gestire le fondamenta della propria conoscenza. Il risultato è che troppe volte l’uomo moderno si fida ciecamente non tanto di quello che gli viene detto, ma di chi glielo dice. La scienza ha così perso la sua caratteristica essenziale di branca intellettuale soggetta alle revisioni del tempo e dell’evoluzione, per diventare, sempre di più, un atto di fede immutabile. Questo processo ha come conseguenza il fatto che il dogma ha drammaticamente preso il posto della dimostrazione. Sempre meno si lascia prosperare il dubbio. Difficilmente passa per la mente di ogni individuo anche solo la prospettiva di poterlo fare. E quando si parla di dubbio, non si intende una contestazione sterile e immotivata, quanto piuttosto una critica che nasce dal bisogno di verificare tutti quegli elementi che appaiono poco credibili. Delegando ad altri tale responsabilità, e non ritenendo possibile che queste istituzioni si possano sbagliare, si intraprende una strada pericolosa e profondamente avvilente per sé stessi, dalla quale è sempre più difficile fare ritorno. Per quanto riguarda le piramidi egizie, durante gli ultimi anni molti studiosi indipendenti si sono premurati di verificare le basi scientifiche su cui si erge la cosiddetta versione ufficiale. In molti casi si sono scontrati con anomalie per le quali, ancora oggi, nessuno riesce a fornire una ragionevole spiegazione. E più questi validi ricercatori hanno approfondito i loro studi, più sono giunti a risultati a dir poco sbalorditivi, attraverso analisi lucide, puntigliose e soprattutto libere da vincoli accademici.