Anno di pubblicazione 1965

Congo Belga, anni Sessanta. Un drappello di mercenari capitanati da Bruce Curry deve trarre in salvo la popolazione di un piccolo villaggio di bianchi rimasti isolati nel territorio in mano ai ribelli. Ex avvocato esiliatosi dal mondo civile per dispiaceri amorosi, Bruce ignora che lo scopo della sua missione non è soltanto umanitario: in realtà, nel villaggio che fu sede dell’Union Minière è rimasta una cassetta di diamanti che fanno gola a molti. Affiancato da Mike, un tempo abile chirurgo rovinato dal bere, Bruce Curry e il suo gruppo affrontano le insidie di una regione ostile e selvaggia infestata dai guerriglieri, molti dei quali si sono trasformati in volgari banditi di strada. È un “viaggio all’inferno” dove talora trova posto un po’ di tenerezza – incarnata qui dalla bella e coraggiosa Shermaine -, ma le cui tappe sono segnate da un’ineluttabile violenza. Una violenza che è esterna e interna all’individuo e agli stessi eroi, in quel drappello di disperati privi d’amore, ciascuno dei quali porta il suo principale nemico dentro di sé.

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Cosa ne penso

Molti che recensiscono questo libro dicono di non riconoscere l’autore. Forse non si sono accorti che il libro è stato ristampato più volte, ma che è uscito nel 1965, quindi è una sua opera giovanile, quando non si era ancora fatto le ossa. Prima di criticare e dire che non si riconosce l’autore meglio informarsi. Comunque non un libro entusiasmante, solo per appassionati dell’autore, si può leggere solo tenendo conto che è uno delle sue prime opere.

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