Il sole stava per sorgere sulla città dei musicisti. Tonalità oro e arancio pennellavano il cielo terso diffondendo il loro bagliore sopra l’argento nastro del Danubio. Presto le primi luci dell’alba avrebbero sconfitto l’oscurità.

Exodus è il titolo che significativamente allude alla saga degli ebrei in fuga dall’Egitto. Ma preparatevi a leggere una versione diversa del viaggio verso la Terra Promessa. Non abbiate pregiudizi, perché le vicende descritte in questo romanzo potrebbero essere la verità. Forse per secoli abbiamo creduto ad una versione inventata ad arte per celare il vero racconto dell’Esodo. Exodus riesce ad avvicinare l’inavvicinabile, tratta di nazismo e antico Egitto, descrive Vienna e Tebe, racconta di Hitler e Tutankhamon, rende contemporanei Freud e Mosè. Com’è possibile tutto ciò? Tutto parte dalla riscoperta del più straordinario ed oscuro faraone della storia milleraria egizia: Akhenaton. Il romanzo, inoltre, dopo aver raccontato la storia della misteriosa XVIII dinastia, farà luce su uno dei personaggi più enigmatici di tutti i tempi: Mosè. Chi era il Profeta? Cosa lo spinse ad affrontare la dura vita nel deserto? Perché non entrò nella Terra Promessa? Queste domande troveranno una risposta all’interno del libro. Anche la morte di Mosè, da sempre avvolta da un fitto alone di mistero, avrà un epilogo sconvolgente. E se il Profeta in realtà fosse stato ucciso? Chi lo voleva morto? Perché? Nessuno sa per davvero come si svolsero quegli eventi ormai lontani nel tempo. E se questo racconto fosse più vicino alla realtà di quanto narrato dalla Bibbia?