
Su una parete del Museo degli Agostiniani si presenta austera ed imponente una tela dipinta ad olio del Seicento, come la cornice splendidamente intarsiata: attribuita al pittore Lorenzo Bartolomeo Baccio Ciarpi ( Barga 1574 – Roma 1654), è intitolata “Madonna col Bambino e Santi”.
Il quadro, proveniente dalla chiesa di Mommio, ha una caratteristica sorprendente: riesce a “ parlare” alla gente che lo osserva attentamente ed in silenzio, in particolare se si sofferma sui Santi che circondano la Madonna con Bambino, sovrastata da due angeli nell’atto di posarle una corona sul capo. Ci parlano del secolare cammino dei pellegrini. A destra si riconosce San Rocco, patrono dei pellegrini e dei viandanti, il cui culto è molto diffuso nelle chiese lunigianesi. A sinistra si identifica San Genesio, un santo presente nelle parrocchie dell’alta Lunigiana; più in basso è presente il vescovo Martino, a cui è dedicata la chiesa di provenienza del quadro, come la cattedrale di Lucca, dove è custodito il Volto Santo. È bene ricordare che Fivizzano si trova lungo la Via del Volto Santo, che è una antica variante della Via Francigena, ossia una parte importante di quel nodo di vie, dette anche romee, che conducevano dall’Europa occidentale, in particolare dalla Francia, a Roma.
Le vie sono legate alla pratica dei pellegrinaggi e, attraverso un documento del vescovo Sigerico, che descrisse il percorso di un pellegrinaggio da Roma a Canterbury, si può conoscere una delle testimonianze significative di questa rete di vie di comunicazione in epoca medievale.
La via del Volto Santo è, quindi, un percorso molto antico che attraversa due regioni suggestive, la Lunigiana e la Garfagnana, e, in 10 tappe, dal Monte Bardone raggiunge la città di Lucca, dove è conservato un Crocifisso ligneo diffusamente venerato.
Ma, tornando al quadro, rimane da dire che la figura più emblematica e misteriosa è in basso a destra: il Santo decollato. Per alcuni studiosi sarebbe San Donnino martire, patrono della città di Fidenza, ma venerato anche nel paesino omonimo che si incontra dopo Piazza al Serchio. Secondo altri autorevoli pareri potrebbe essere San Ceccardo, vescovo di Luni e patrono di Carrara, seguendo un’ipotesi interpretativa molto stimolante per studiosi e visitatori. Certo è che tutti i Santi rappresentati sono legati alla viabilità e al pellegrinaggio, come è vero che l’opera è considerata un indiscusso capolavoro.
(articolo del professore Andreino Fabiani)