Donato Carrisi

Ho conosciuto Donato Carrisi fin dal suo primo libro Il suggeritore, in quanto me lo avevano regalato per Natale. Da subito ho avuto la sensazione che il suo stile di scrittura fosse per me un vestito che calza a pennello. Quando ho iniziato a leggerlo era come se fossi entrato in una sartoria per farmi un abito su misura, ecco il suo stile e le sue pagine sono come quell’abito, nessuna sbavatura quasi fosse una seconda pelle.

Carrisi ha uno stile capace di tenerti incollato alle pagine fino alla fine. Ti pare quasi di sentire il fiato sul collo della preda di turno, ogni tanto mi guardavo attorno per vedere se fossi stato risucchiato all’interno della trama del libro. Pagine di adrenalina pura, non adatta per i deboli di cuore. La suspence è sempre presente, anche nelle pagine più me no convulse. Delinea i personaggi con maestria, riesce a farti credere che esistano per davvero. Altro elemento da non sottovalutare il dubbio che instilla anche sui protagonisti, sui classici “bravi” non sono mai infallibili come i super eroi e hanno difetti, problemi e una vita non sempre lineare. Alcune volte viene quasi il sospetto che siano in combutta con il male e questo, a mio avviso riesce solo ai migliori scrittori. Gli eventi narrati spesso si riferiscono a fatti realmente accaduti e questo rende il tutto più emozionante e reale. Altra cosa inquietante e meravigliosa è la descrizione del Male, vero protagonista di ogni suo libro. Ci sono tanti tipi di Male e ognuno di noi ne ha qualche goccia che fluttua nel sangue. Non esiste il bianco e il nero, ma solo un’infinità tonalità di grigi che avvolge l’intera umanità.

Chi vuole passare qualche ora con l’adrenalina a mille non si dimentichi di leggere i suoi romanzi.

Ad astra