Il settimo papiro

Anno di pubblicazione 1995

Scampata per miracolo a una vile aggressione che è costata la vita al marito, la giovane archeologa anglo-egiziana Royan Al Simma decide di onorare la promessa che gli ha fatto in punto di morte e di continuare il lavoro cui entrambi hanno dedicato tanti anni di impegno e sacrificio: decifrare gli indizi che il leggendario architetto Taita ha affidato al settimo papiro e trovare la tomba del faraone Mamose VIII e il favoloso tesoro che custodisce. Ad aiutarla in quella che è diventata la sua unica ragione di vita è l’eccentrico Nicholas Quenton-Harper, un ricco aristocratico che condivide con lei la passione per l’Antico Egitto. Ma gli uomini che hanno assassinato Duraid non hanno ancora finito. Mentre Royan e Nicholas, indizio dopo indizio, si avvicinano alla soluzione del mistero, i loro nemici tramano nell’ombra. E si tratta di gente priva di scrupoli, disposta a tutto pur di impadronirsi delle immense ricchezze del faraone…

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Cosa ne penso

Bello, bello. Un maestro della scrittura. Dopo “Il Dio del fiume” torniamo sulle tracce degli scritti di Taita e andiamo alla ricerca della tomba del Faraone Mamose. Non più Antico Egitto ma giorni nostri ma le due cose rimangono legate perché molto si trova del viaggio verso sud che fece Taita con Lostris, Tanus e il seguito del popolo egizio. Avvincente, Wilbur Smith è una certezza, anche se a volte si dilunga in particolari secondari. Consigliato a chi ama l’Egitto e i misteri legati all’antico popolo di quella terra, a chi cerca azione. Consigliatissimo.

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