Jacopo da Fivizzano

La maggior parte degli studiosi sostiene che, dopo aver appreso l’arte della stampa a Venezia, Jacopo nel 1470 la introdusse a Fivizzano, « con la stampa dell’Opera di Virgilio, con sottoscrizione anche del prete Battista e di un certo Alessandro, entrambi originari o abitanti a Fivizzano ».
In realtà, a mio avviso, l’unico ad aiutare lo stampatore fu il compagno, l’amico, Alessandro. Invece, battista non era un nome proprio, ma una qualifica relativa alla figura di Jacopo, in quanto non era un laico, bensì un religioso.
Successivamente pubblicò alcune opere di Cicerone, di Sallustio, di Giovenale e di Antonio Cornazzano.
La scarsa fortuna dell’impresa editoriale lo spinse a tornare presto a Venezia, dove aprì una stamperia nel 1476.
Produsse allora testi di grammatica, di fisiognomia, di retorica, ed ancora opere di Prisciano, e Cicerone.
Con il (1477) cessò la sua produzione: « le notizie sullo stampatore si fanno più rade, quasi ad indicare un sempre minor impegno di Jacopo nell’attività tipografica, in cui è peraltro ancora attivo: risulta infatti inviare da Venezia, il 27 maggio 1479, dei libri a Modena ».
Da quella data, non si hanno più notizie dello stampatore.

https://it.wikipedia.org/wiki/Jacopo_da_Fivizzano

Per approfondire:

http://www.treccani.it/enciclopedia/jacopo-da-fivizzano_(Dizionario-Biografico)/

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