Cocito

Il Cocito ([koˈʧito], in greco antico Κώκυτος – Kṑkȳtos – e in latino Cōcȳtus) è, nella mitologia greca, uno dei cinque fiumi degli Inferi. Il nome può significare “lamento”, “pianto” o “fiume di ghiaccio”.

Il luogo compare anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nella quale viene però descritto come un enorme lago ghiacciato situato sul fondo dell’Inferno (nel nono cerchio)e nel quale vengono puniti i traditori; Dante e Virgilio vi entrano nel penultimo canto e vi restano fino alla fine del successivo.
«Per ch’io mi volsi, e vidimi davante
e sotto i piedi un lago che per gelo
avea di vetro e non d’acqua sembiante
» (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, canto XXXII)

STRUTTURA

Il Cocito è rappresentato come un grande lago ghiacciato diviso in quattro zone concentriche; ogni area è riservata ad un diverso tipo di traditore, la cui posizione varia in base al tipo di tradimento commesso. Al centro del lago, intrappolato fino al bacino, si trova lo ‘mperador del doloroso regno, Lucifero stesso, che tormenta in ciascuna delle sue tre bocche i peggiori traditori nella storia dell’umanità: Giuda Iscariota, traditore di Gesù, Bruto e Cassio, traditori di Giulio Cesare. Il diavolo stesso, sbattendo le sue ali, congela l’acqua del lago.

I QUATTRO CERCHI

Le aree in cui Dante divide il Cocito sono:

la Caina: questa prima zona deve il proprio nome al personaggio biblico Caino, assassino del fratello Abele, e infatti in essa sono puniti i traditori dei parenti. Nominata per la prima volta nel girone dei lussuriosi da Francesca da Rimini (Caina attende chi a vita ci spense – V canto, vv. 107), qui le anime sono immerse nel ghiaccio con la testa fuori che guarda verso il basso.
la Antenora: la seconda zona deve il proprio nome al personaggio della mitologia greca Antenore, che secondo una leggenda medievale avrebbe tradito la città di Troia consegnando il Palladio a Ulisse e Diomede. Qua vengono appunto puniti i traditori della patria, anch’essi sepolti fino al collo (probabilmente incluso) con il viso (probabilmente) eretto; la loro posizione li espone al vento gelido impedendo loro di lacrimare.
la Tolomea: in questa zona si trovano i traditori degli ospiti. Esistono due possibilità sull’origine del nome: una fa riferimento al faraone Tolomeo XIII, che uccise Pompeo dopo che questo si era rifugiato in Egitto a seguito della disfatta contro Cesare nella battaglia di Farsalo, mentre l’altra a Tolomeo di Gerico, governatore della Giudea che uccise Simone Maccabeo e i suoi figli dopo averli invitati ad un banchetto. Particolarità dei dannati della Tolomea è che vi verrebbero precipitati non appena compiuto il peccato, mentre un diavolo prende possesso del loro corpo continuando a vivere per il tempo che gli è assegnato (canto XXXIII, vv. 127-132). Anche qui i dannati sono intrappolati nel ghiaccio con la testa che guarda verso l’alto, il che impedisce loro di piangere poiché appena sgorgate le lacrime si congelano formando un groppo.
la Giudecca: l’ultima zona del Cocito deve il suo nome all’apostolo Giuda Iscariota, che tradì Gesù, e infatti qui sono puniti i traditori dei benefattori, i cui corpi sono totalmente intrappolati nel ghiaccio in varie posizioni. Al centro della Giudecca si trova Lucifero e i tre traditori da lui direttamente dilaniati, Giuda stesso, Bruto e Cassio.

tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Cocito

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