La trilogia di Ulisse – Il mio nome è Nessuno

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Anno di pubblicazione 2017

1 Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all’immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell’epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente. Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia “in continuo movimento”, Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.

2 Ci sono voluti dieci anni ininterrotti di guerra e di sangue, di amori feroci e di odio inestinguibile, per sconfiggere i Troiani. Ora Odysseo deve rimettersi in viaggio con i suoi uomini per fare ritorno a Itaca, dove lo attendono la moglie fedele e il figlio lasciato bambino. Ma il ritorno è una nuova avventura: Odysseo deve riprendere la lotta, la sua sfida agli uomini, alle forze oscure della natura, al capriccioso e imperscrutabile volere degli dei. Vano è disporre gli animi alla gioia del ritorno: l’eroe e i suoi compagni dovranno affrontare imprese spaventose, prove sovrumane, nemici insidiosissimi come il ciclope Polifemo, i mangiatori di loto e poi la maga incantatrice che trasforma gli uomini in porci, i mostri dello Stretto, le Sirene dal canto meraviglioso e assassino… Il multiforme Odysseo, il coraggioso Ulisse, l’astuto Nessuno dovrà raggiungere i confini del mondo e addirittura evocare i morti dagli inferi, sperimentando lo struggimento più immedicabile al cospetto di chi ormai vive nel mondo delle ombre, e ancora finire su un’isola misteriosa dove una dea lo accoglierà e lo terrà avvinto in un abbraccio dolcissimo e pericoloso per lunghi anni… Poi, finalmente, con il cuore colmo di dolore per i compagni perduti lungo la rotta, ecco compiersi il ritorno. Il giorno dell’esultanza. Il giorno della vendetta… Dopo aver cantato la nascita e la formazione dell’eroe e la guerra sotto le alte mura di Pergamo, Manfredi dà voce al viaggio più straordinario di tutti i tempi.

3 Atene, 17 novembre 1973. Un eminente archeologo muore misteriosamente subito dopo aver ritrovato il vaso d’oro dell’indovino Tiresia. Poche ore più tardi, mentre scoppiano i disordini di Piazza del Politecnico, una giovane e bella studentessa viene catturata, stuprata e uccisa dalla polizia sotto gli occhi del fidanzato, Claudio Setti. Dieci anni dopo, una catena di efferati delitti sconvolge la Grecia. Riti annunciati da oscure profezie. Omicidi senza spiegazione per chi non abbia vissuto i giorni della rivolta studentesca e non conosca il segreto del vaso di Tiresia, sul quale era raffigurata la profezia riguardante l’ultimo viaggio di Ulisse: una seconda odissea durante la quale l’eroe omerico sarebbe arrivato fino alla fine del mondo, a interrogare il misterioso “oracolo dei morti”…

Cosa ne penso

Manfredi ripete per Ulisse quello che aveva fatto con Alessandro Magno, una biografia romanzata in tre capitoli che idealmente rielaborano l’Iliade e l’Odissea dal punto di vista personale del protagonista, con una presenza più ambigua delle divinità e una conclusione decisamente inaspettata.
Il primo romanzo, “Il Giuramento”, è indubbiamente il più interessante della biografia, dato che ripercorre la vita di Ulisse dall’infanzia alla fine dell’assedio a Troia, narrando quindi in prima persona il passato del sovrano di Itaca, le sue interazioni e intrecci di relazioni con gli altri personaggi del mito, e infine la lunga guerra di Troia; quest’ultimo pezzo riesce ad essere originale proprio grazie alla narrazione in prima persona. Il secondo, “Il Ritorno”, sostanzialmente è la storia dell’Odissea narrata in prima persona e in ordine cronologico. “L’Oracolo”, altro non è che la riedizione di un romanzo originale di Manfredi del 1992 ed è quindi totalmente diverso dagli altri due per stile, personaggi, ambientazione, tono e trama; è stato un piacere rileggerlo come chiusura della vicenda, tuttavia immagino che, leggendolo per la prima volta incluso assieme gli altri due come finale di un’ideale trilogia, quello che originariamente era un gran colpo di scena finale risulti più ovvio e perciò un po’ rovinato. Consiglio l’acquisto di questa trilogia in edizione omnibus anche a chi già possedesse e/o avesse letto la versione originale de “L’Oracolo”: il finale è leggermente rieditato per dare maggiore coerenza e poter fungere da epilogo alla vicenda.

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