Statua a Villafranca Lunigiana
Per iniziare ascoltiamo questo video, che conferma senza dubbi quanto scritto ne L’angelo del male:

Il Museo dantesco lunigianese, oggi Casa di Dante, è una casa museo di Mulazzo, in provincia di Massa e Carrara, dedicata al rapporto tra Dante Alighieri e la regione storica della Lunigiana. Il museo è ospitato in una casa-torre del XIII secolo a Mulazzo ed è una creazione del Centro Lunigianese di Studi Danteschi (CLSD), che ne è il gestore.
L’esposizione, intitolata al dantista di Mulazzo Livio Galanti, è ospitata presso la struttura polivalente della casa di Dante in Lunigiana, la quale comprende anche la Biblioteca dantesca lunigianese intitolata a Giovanni Sforza, la Galleria artistica “Romano Galanti”, il percorso didattico, dedicato al dantista pontremolese Paride Chistoni, e il book shop.
Il museo pone in evidenza la ricchezza delle referenze dantesche lunigianesi: il canto VIII del Purgatorio; gli Atti della pace di Castelnuovo, l’Epistola di frate Ilaro del monastero del Corvo a Uguccione della Faggiuola, l’Epistola IV dal Casentino a Moroello Malaspina; la Leggenda dei primi sette canti dell’Inferno e le numerose citazioni della Lunigiana storica presenti nell’intera opera di Dante Alighieri.
Quattro totem a tre facce, per un totale di dodici grandi pannelli didattici, rendono la visita al museo particolarmente utile e agevole per le scuole di ogni ordine e grado.
La pace di Castelnuovo
La pace fu siglata nel castello vescovile di Castelnuovo Magra, in Val di Magra, il 6 ottobre del 1306, tra i marchesi Malaspina e il vescovo-conte di Luni.
Rogati dal notaro sarzanese ser Giovanni di Parente di Stupio, gli Atti della pace di Castelnuovo sono conservati, in originale, presso l’Archivio di Stato della Spezia.
I documenti furono rinvenuti fortunosamente nel 1765, nel corso di ricerche d’archivio commissionate dall’ultimo Malaspina del ramo di Terrarossa, che rivendicava alcuni diritti sul feudo di Treschietto. Essi rappresentano l’unica testimonianza certa della presenza di Dante dell’intero, lungo periodo dell’esilio.
Nel trattato il nome di Dante Alighieri viene più volte citato, tuttavia la presenza in Lunigiana del Sommo Poeta era già attestata dalla profezia astronomica del canto VIII del Purgatorio, mossa per bocca di Corrado Malaspina il Giovane, Marchese di Villafranca in Lunigiana.
I documenti attestano che a Sarzana, nell’antica piazza della Calcandola, la prima mattina del 6 ottobre del 1306, Dante ricevette da Franceschino Malaspina, Marchese di Mulazzo, la procura generale valida per concludere, in nome e per conto dell’intero ramo ghibellino dei Malaspina, detto dello Spino Secco, la pace con Antonio Nuvolone da Camilla, vescovo-conte di Luni. Lo storico accordo fu concluso nell’arco della stessa mattinata presso il palazzo vescovile in Castelnuovo Magra e segnò, di fatto, la fine del potere temporale della Chiesa in Lunigiana. Nel preambolo del documento è stata di recente identificata una parafrasi delle Variae di Cassiodoro, autore non in uso tra i notai e giureconsulti del tempo ma ben presente, invece, nei fondamenti filosofici del Paradiso, dunque nella biblioteca del Sommo Poeta. Tale elemento ha assunto una importanza cruciale, poiché, trattato dagli studiosi come la prima forma compiuta di un pensiero propriamente politico in Dante, ha permesso al Centro Lunigianese di Studi Danteschi di ricostruire l’evoluzione delle idee che portarono allo sviluppo della filosofia di Pace Universale formalizzata nel trattato maturo della Monarchia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_di_Dante_in_Lunigiana
https://it.wikipedia.org/wiki/Pace_di_Castelnuovo
Per approfondire, un’intervista per conoscere di più l’argomento:
Curiosiamo, e se la famosa selva oscura fosse stata in Lunigiana?