Monastero del Corvo

Iniziamo con un video

Secondo fonti storiche già prima dell’anno 1000 è databile l’esistenza di una primaria cappella in cui si custodisce un crocifisso in legno.
Il monastero fu fondato sul promontorio di Santa Croce nel 1176 dal vescovo Pipino Arrighi della Diocesi di Luni grazie alla donazione – il 2 giugno – del terre ad un monaco (“monacho de Corvo”). I lavori per l’edificazione del monastero procedettero alacremente e si conclusero con l’affidamento, nel 1186, ai monaci benedettini di San Michele di Pisa.
Nel XIV secolo il complesso venne abbandonato, così come il prezioso crocifisso, e fu solo nel XVII secolo che una curata opera di restauro della chiesa, con la copertura dell’abside, consentì di riaprire al culto l’edificio.
L’intera area fu acquisita nella seconda metà del XIX secolo dalla famiglia Fabbricotti, facoltosi industriali del marmo, che vi insediarono la propria dimora. L’area venne dunque arricchita del parco monumentale e del bel castelletto in stile neogotico. Verso la metà del XX secolo l’intera proprietà, in conseguenza del fallimento Fabbricotti, venne rilevata dal Monte dei Paschi di Siena dalla confraternita della Provincia ligure dei frati carmelitani scalzi per iniziativa del cardinale Anastasio Alberto Ballestrero e trasformata in centro per ritiri spirituali e di ospitalità selezionata.
Reso celebre dalle fascinose memorie di Dante e di Boccaccio, per cui la struttura è sede del Centro lunigianese di studi danteschi, nella cappella seicentesca dell’antica area monastica si conserva da sempre l’eccezionalità della Santa Croce, un Cristo ligneo in puro stile romanico-bizantino ascrivibile al X-XII secolo, la cui vicenda è strettamente legata alla Reliquia del Preziosissimo Sangue che si conserva nella concattedrale di Sarzana. https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Santa_Croce_del_Corvo

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