“Il castello si ergeva su di un’altura situata al termine di una pendice che discendeva dal monte Castellaro, moderno spartiacque tra Liguria e Toscana. Il maniero era circondato da un profondo fossato scavato nella roccia, sopra il quale si innalzavano imponenti mura difensive terminanti con merlature tipiche dell’epoca.La torre svettava dritta dalle fortificazioni, dando un senso di forza e sicurezza.”
da Rosso Scarlatto
Del Castello di Giovagallo oggi non resta che qualche rudere, un dente rotto di torre e alcune stanze ormai riconquistate dalla terra e dalle sterpaglie. All’epoca, però, doveva essere stato uno snodo strategico di controllo, sia per la posizione, sia per come fu costruito. Si trovava su un colle orientale del Monte Corneviglia, conosciuto come castellaccio, circondato sia a est sia a ovest da due gole profonde e raggiungibile via strada dal lato nord, oggi attraverso Agneda. Rimane comunque il fascino di questo luogo abitato da personaggi resi celebri dai ricordi di Dante nella Divina Commedia. Qui infatti, avrebbe conosciuto Alagia Fieschi, moglie di Morello Malaspina, che secondo la leggenda lo avrebbe convinto a completare il poema, come pure avrebbe incontrato Manfredi, figlio di Corrado l’antico.
Tratto da http://www.comune.tresana.ms.it/gallerie/castello-di-giovagallo/



Ora pochi ruderi… ma un sito ricco di storia e un passato nobile

